Chi non ha mai amato le leggende sulle fate e le streghe?
Da piccoli tutti credevamo in queste creature misteriose che ci affascinavano o c'incutevano paura cercando di capire se esistevano davvero oppure no.
Proprio per questo sono andata alla ricerca di storie e leggende su questi esseri qui in Abruzzo ed ho scoperto uno dei borghi più belli d'Italia che ha una storia legata proprio al loro destino.
Sto parlando di Roccacasale, un comune di 649 abitanti in provincia dell'Aquila, situato nella Valle Peligna, al centro degli Appennini.
La storia di questo borgo inizia con la costruzione del suo castello, che si staglia poderoso su tutto il Paese e la Valle. Alcuni fanno risalire la sua edificazione al 950 quando il barone De Sanctis, allora Duca di Spoleto, esortato da Papa Giovanni X, decise la sua elevazione per sbarrare la via della valle del Sangro e della Valle Peligna agli arabi e ai Bizantini che in quel periodo stavano seminando stragi e terrori.
Nei periodi successivi, la rocca prese una conformazione del tipico borgo medievale.
Il centro che si sviluppò godette di un periodo di splendore sia sociale che economico, grazie al Barone Riccardo che partecipando alla XV crociata promosse un'ampia attività commerciale.
Il castello purtroppo però subì danni drastici quando nel 1799 i francesi lo assalirono trucidando tutti i presenti e dando fuoco a tutto.
Col passare degli anni, Roccacasale divenne una piccola comunità che aveva come unici mezzi di sostentamento l'agricoltura e la pastorizia.
Ma nella Seconda Guerra Mondiale, questo borgo ed i suoi cittadini ebbero un ruolo di grande importanza dato che, dopo l'armistizio dell'8 Settembre 1943, ci fù un'evasione di massa dal Campo Di Concentramento di Sulmona dov'erano imprigionati americani, inglesi e sudafricani. La maggior parte di essi trovarono rifugio nei paesi circostanti, tra cui Roccacasale, dove gli abitanti, nonostante la povertà e le condizioni pessime in cui si trovavano a causa della guerra, diedero accoglienza ai prigionieri donando tutto ciò che potevano offrirgli. Un'atto di grande coraggio, gentilezza e umiltà da parte di persone che erano spoglie di tutto tranne che di un gran cuore.
Ma torniamo a parlare della leggenda che rende questo posto ancora più misterioso e degno di una visita. Se venite a Roccacasale per la prima volta percepirete un certo senso di magia e segretezza che trova voce nei tanti racconti di fate, streghe ed incantesimi.
Infatti il nomignolo che si attribuisce a Roccacasale è proprio quello di "Paese Dei Fattucchieri", poichè veniva trasmessa l'arte della magia di padre in figlio. Si narra che ci fosse una fattucchiera che viveva sul colle dietro al Castello che proteggeva i bambini dai malocchi e dalle fatture grazie ai suoi "sortilegi", a quanto si racconta (e ci sono varie testimonianze) dagli inizi del 900 fino agli anni '50 nel paese avvennero strane sparizioni di bambini piccoli che venivano ritrovati, alcune volte anche con lividi e pieni di ferite, lontano dal letto dei genitori o fuori dalla casa e proprio per questi avvenimenti che le persone si rivolgevano a lei.
Ma non era solo questa fattucchiera ad abitare su questo colle, infatti un'altra leggenda si nasconde dietro a questa collina misteriosa.
Il mito parla di una donna che, recatasi sulla collina a rifornisi di legna, incontrò delle fate che la invitarono ad entrare in una di quelle buche dove si trovava il loro palazzo, dicendole che così avrebbe potuto prendere tutto l'oro che voleva, ma mentre la donna si accingeva a varcare il portone del palazzo, la gonna le si attorcigliò attorno alle gambe impedendole di camminare e fù così che le fate scomparirono nel nulla lasciando la donna lì.
Ancora oggi c'è chi dice che sul Colle delle Fate ci sia un tesoro da recuperare.
Insieme a queste, tante altre leggende si celano dietro a questo borgo, ma che siano verità o fantasia non potremo mai saperlo al 100%, sicuramente però Roccacasale, arroccato alle pendici del Monte Morrone e compreso nel Parco Nazionale della Majella, è assolutamente da visitare.
E se volete conoscere di più su queste storie e leggende vi consiglio di partecipare alla festa che si tiene ogni anno il 9 e 10 Settembre chiamata proprio "Borgo di Fate", dove avrete l'occasione di saperne tutti i dettagli, gustando piatti e vini tipici della zona.
Un'esperienza mistica e di gusto che vi farà amare questo paesino..
E poi diciamo la verità, chi non ha mai sognato d'incontrare una fata? ;)
English Version
Who has never loved fairy legends and witches?
As children we all believed in these mysterious creatures that fascinated us or frightened us trying to understand whether they really existed or not.
For this reason I went in search of stories and legends about these creatures here in Abruzzo and I discovered one of the most beautiful villages in Italy that has a history linked to their destiny.
I’m talking about Roccacasale, a municipality of 649 inhabitants in the province of L'Aquila, located in the Peligna Valley, in the center of the Apennines.
The history of this village begins with the construction of its castle, which stands out powerfully over the country and the valley. Some date its construction back to 950 when Baron De Sanctis, then Duke of Spoleto and urged by Pope John X, decided its elevation to block the way of the valley of Sangro and Valle Peligna to the Arabs and Byzantines who at that time were sowing massacres and terrors.
In the following periods the fortress took a shape of the typical medieval village. The center that developed enjoyed a period of splendor both social and economic, thanks to Baron Riccardo who participating in the XV Crusade promoted a wide business.
Unfortunately, the castle suffered drastic damage when in 1799 the French attacked him by killing everyone present and setting fire to everything.
Over the years, Roccacasale became a small community that had as its only means of subsistence agriculture and sheep farming.
But in the Second World War, this village and its citizens had a role of great importance since after the armistice of September 8, 1943, there was a mass escape from the Concentration Camp of Sulmona where Americans, British and South Africans were imprisoned. Most of them found refuge in the surrounding countries, including Roccacasale, where the inhabitants, despite the poverty and the bad conditions in which they were found due to the war, gave hospitality to the prisoners giving everything they could offer them. An act of great courage, kindness and humility from people who had nothing, but only a big heart to share.
But let’s turn to history, or rather legend that makes this place even more mysterious and worth a visit. If you come to Roccacasale for the first time you will feel a sense of magic and secrecy that finds voice in the many tales of fairies, witches and spells.
In fact, the nickname that is attributed to Roccacasale is "Country of the Sorcerers", because the art of wizards was transmitted from father to son. It is said that there was a sorcerer who lived on the hill behind the Castle that protected children from evil spells, as it is said (and there are various testimonies) frrom the beginning of the 20th century until the 1950s, strange disappearances of small children occurred in the village, which were sometimes found, sometimes with bruises and full of wounds, far from the bed of the parents or outside the house.
And it is precisely on this hill that another legend of fairies and hidden treasures is told.
The story is about a woman who went up the hill to get wood and met fairies who invited her to enter one of those holes where their palace was, telling her that she could take all the gold she wanted, but as the woman was about to enter the door of the palace, her skirt wrapped around her legs, preventing her from walking, and so the fairies disappeared into thin air, leaving the woman there.
Even today there are those who say that on the Hill of the Fairies there is a treasure to recover.
Along with these, many other legends are hidden behind this village, but whether they are truth or fantasy we will never know it 100%, but surely Roccacasale, perched on the slopes of Mount Morrone and included in the Majella National Park, is a must visit.
But if you want to know more about these stories and legends I recommend you to participate in the festival held every year on 9 and 10 September called "Borgo di Fate", where you will have the opportunity to learn more about the legends, various dishes and wines from the area. A mystical and tasteful experience that will make you love this country.
And then who doesn't want to meet some fairies?
Comments