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Gole di Fara San Martino: tra storia e leggenda.

Le porte d'ingresso ad uno dei valloni Appenninici più lunghi le trovate proprio qui: a Fara San Martino con le sue immense gole che ricordano il Grand Canyon.



Riaperte al pubblico il 4 Luglio 2020, sono subito corsa a visitarle il giorno dopo.

Avevo perso questa occasione un'anno prima e non volevo farmela scappare di nuovo,

soprattutto perchè sono un connubio perfetto tra storia e natura.


Per visitarle si parte dal piccolo borgo di San Martino, definito come "Capitale Mondiale della Pasta" dato che qui sono presenti vari pastifici come quello della "De Cecco".

Di origine medioevale e colonizzato dai monaci Benedettini tra il IX e il X secolo non sarà insolito trovarvi davanti a case e chiese che rievocano quell'epoca.


Dal parcheggio di Fara San Martino, proseguendo a piedi attraverso il paese, e costeggiando le Sorgenti del Fiume Verde, continuate verso la strada sterrata seguendo le indicazioni.

Vi ritroverete facilmente immersi in queste immense gole lunghe 14Km.

E' un percorso adatto a tutti!


Il primo tratto sarà davvero suggestivo e spettacolare in quanto passerete attraverso una strettoia e vi sembrerà che le pareti vi si chiudano addosso.

Guardare in alto mentre si attraversano le gole renderà il tutto ancora più meraviglioso perchè avrete proprio la sensazione d'immensità e vi sentirete cosi piccoli che ammirerete a bocca aperta questa straordinaria creazione della natura.

Secondo la leggenda, fù proprio San Martino ad aprire i valichi attraverso la montagna per permettere agli abitanti del posto di raggiungere i pascoli più verdi e le sorgenti poste più in alto. Pensate che da qui infatti si può raggiungere anche il Monte Amaro con 9 ore di cammino ed un dislivello di 2.300mt.


Man mano che continuate a camminare, le gole, si aprono sempre di più e una volta usciti dalla strettoia sarete davanti un monastero: l' Abbazia di San Martino in Valle.

Risalente all'anno 829 d.C., fù quasi totalmente distrutta da un'alluvione che la ricoprì di detriti.

I primi scavi per il suo recupero cominciarono nel 1800, ma solo nel 2009 venne riportato del tutto alla luce, dopo anni di pausa.

Rimasta completamente affascinata dalla sua bellezza e dal contesto in cui si trova, l'abbazia, immersa nella Valle tra natura selvaggia e pareti rocciose, vi riporterà indietro nel tempo a quando gli unici che passeggiavano tra quelle mura erano proprio i monaci Benedettini che l'hanno costruita.

Questo borgo e queste gole valgono sicuramente la vostra visita durante il vostro tour in Abruzzo.

E poi, a chi non piacerebbe passare una giornata nel Grand Canyon pur rimanendo in una delle regioni più belle di tutta Europa?


Una raccomandazione: per l'accesso alle gole si CONSIGLIA l'uso del caschetto, dato che è un luogo a rischio caduta massi.



 


ENGLISH VERSION:


The entrance gates to one of the longest Apennine valleys can be found right here: in Fara San Martino with its immense gorges reminiscent of the Grand Canyon.


Reopened to the public on 4th of July 2020, I immediately ran to visit them the next day.

I missed this opportunity a year earlier and I didn’t want to miss it again,

especially because they are a perfect combination of history and nature.


To visit them start from the small village of San Martino, defined as the "World Capital of Pasta" since here there are several pasta factories such as "De Cecco".

Of medieval origin and colonized by the Benedictine monks between the ninth and the tenth century it will not be unusual to find walls and churches that recall that era.


From the parking lot of Fara San Martino, continue on foot through the village, and along the Springs of the Green River, continue towards the dirt road following the signs.

You will easily find yourself immersed in these immense gorges 14km long.


The first section will be really impressive and spectacular as you will pass through a narrow street and you will feel that the walls close upon you.

Looking up as you cross the gorges will make it all even more wonderful because you will feel the feeling of immensity and you will feel so small that you will admire open-mouthed this extraordinary fruit of nature.


According to the legend, it was San Martino who opened the passes through the mountain to allow the inhabitants of the place to reach the greenest pastures and springs located higher up. From here you can also reach Monte Amaro with 9 hours of walk and a difference in altitude of 2,300mt.


As you continue to walk, the gorges, open more and more and once you get out of the bottleneck you will be in front of a monastery: the Abbey of San Martino in Valle.


Dating back to the year 829 CE, it was almost totally destroyed by a flood that covered it with debris.

The first excavations for its recovery began in 1800, but only in 2009 was brought to light, after years of pause.

Completely fascinated by its beauty and the context in which it is located, the abbey, immersed in the valley between wild nature and rocky walls, will take you back in time to when the only people walking around those walls were the Benedictine monks who built it.


This village and these gorges are definitely worth your visit at least once in your life. Besides, who wouldn’t want to spend a day in the Grand Canyon while remaining in one of the most beautiful regions of Europe?


A recommendation: for access to the gorges you RECOMMEND the use of the helmet, since it is a place at risk of falling rocks.



 


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